ORDINE EQUESTRE del SANTO SEPOLCRO di GERUSALEMME
Luogotenenza per l'Italia Centrale


attività della Delegazione Locale di Roma San Marco

24 giugno 2023

Il giorno 24 giugno 2023 si è completato il programma degli incontri del primo semestre della Delegazione Locale Roma San Marco scoprendo nel Rione Trastevere due piccoli gioielli dell’ XI secolo: la Chiesa di Santa Maria in Cappella e la Chiesa di San Benedetto in Piscinula. 

L’incontro organizzato dal Delegato, Grand’Ufficiale Marco Maria Frontoni in armonia con il Priore Commendatore Monsignor Silvano Rossi, ha visto una folta presenza di Cavalieri e Dame della Delegazione – tra i quali il Cerimoniere dell’Ordine ed il Cancelliere della Luogotenenza per l’Italia Centrale – insieme ad Aspiranti ed Amici che hanno voluto, nonostante il caldo, condividere alcune ore in un’atmosfera di sincera serenità. 

Accompagnati dalle preziose illustrazioni storiche ed artistiche della Dottoressa Susanna Falabella, la giornata è iniziata a Santa Maria in Cappella.

La chiesa, come ricordato nell’epigrafe murata nel vestibolo, fu consacrata nel 1090 dal Pontefice Urbano II (il Papa che, nel 1095 invocò la prima crociata). Alla fine del XIV secolo, nell’edificio non più officiato regolarmente, il trasteverino Andreozzo Ponziani fondò l’ospedale del Santissimo Salvatore dove avrebbe iniziato a svolgere il suo ministero di assistenza ai bisognosi la nuora, Francesca Bussa de’ Leoni (Francesca Romana): ragione per cui, nel 1440, il papa Eugenio IV, ne decise l’assegnazione alla Congregazione delle Oblate di Tor de’ Specchi (fondata da Francesca). Fu poi per la sentita devozione a Francesca, alla cui canonizzazione (1608) aveva concorso quando era ancora Monsignore, che il Papa Innocenzo X, il 23 gennaio 1654, assegnò il patronato della chiesa alla cognata Olimpia Maidalchini, decretando così l’ingresso della proprietà nei beni della famiglia Doria-Pamphilj, che ancora la detiene, e le trasformazioni cui il complesso sarebbe andato soggetto nel tempo, la più importanti delle quali: la costruzione dell’Ospedale dei Cronici, stabilito nel 1857 dal principe Filippo Andrea V Doria-Pamphilj e realizzato da Andrea Busiri Vici, attualmente convertito nella “Casa di riposo Santa Francesca Romana”. 

Terminata la scoperta di Santa Maria in Cappella ci si è recati nella vicina San Benedetto in Piscinula, fondata in prossimità dei resti di una domus tardo antica già dubitativamente ritenuta della famiglia Anicia e associata, pur senza certezze documentali, al breve soggiorno romano del giovane San Benedetto che a quella famiglia – secondo una non comprovata tradizione – sarebbe appartenuto. Unica sopravvissuta delle ben otto chiese dedicate al Santo attestate nella Roma medioevale, la chiesa di San Benedetto in Piscinula – che si affaccia timidamente sulla splendida piazza con un campanile noto per essere il più piccolo della città - conserva il fascino della struttura originaria, appena alterata da interventi successivi, sulle cui pareti affiorano resti di una preziosa, ancorché lacunosa, decorazione ad affresco.

E’ stata quindi celebrata da Monsignor Adriano Paccanelli la Santa Messa. Nell’omelia il Cerimoniere dell’Ordine, traendo spunto dalla Solennità della Natività di Giovanni Battista, ha sottolineato il posto e la missione del Santo nella Storia della Salvezza. Ha proseguito indicando che egli è l’ultimo profeta dell’Antico Testamento e che non solo ha annunciato la venuta del Messia ma lo ha anche indicato presente nel Mondo: “Ecco l’agnello di Dio, ecco Colui che toglie i peccati del Mondo”. Inoltre egli è il Precursore, Colui che ha preparato la strada del Signore Gesù e per questo, come ci ha detto il Vangelo di Luca, dimentico di sé, dopo aver preparato le Nozze dello Sposo, scompare. Egli è grande proprio per questo: “Lui deve crescere ed io diminuire”. 

Il Cerimoniere dell’Ordine ha sviluppato, dopo queste riflessioni, un paragone con la Missione del nostro Ordine: ogni Dama ed ogni Cavaliere assume la stessa Missione del Battista, con le parole ma soprattutto con la vita, indicando la presenza di Gesù in questo nostro Mondo. 
Concludendo ha evidenziato come è grande questa Missione ecclesiale del nostro Ordine, ciascuno diventa “voce di uno che grida” per proclamare al mondo che lo Sposo Gesù è presente realmente e ci invita, chiamandoci “Beati” al banchetto delle Nozze dell’Agnello, alla Mensa della Parola e del Pane di Vita. E resi forti da questo Pane, il Cristo, camminiamo spediti verso il monte di Dio, l’Oreb. 

Al termine della Santa Messa, Monsignor Paccanelli ha espresso viva gratitudine alla Dottoressa Susanna Falabella per averci condotto in un tratto della Via Pulchritudinis, la Via della Bellezza,facendoci contemplare opere d’arte nate dalla fede e per illustrare la fede della Chiesa al Popolo di Dio. Questa Via della Bellezza ci rivela e ci conduce a Dio. Perché come dice San Tommaso d’Aquino: “ciò che è bello è anche buono, ciò che è buono è anche giusto, ciò che è giusto è anche vero, ciò che è vero è anche Santo”. Eccoci giunti a Dio: il tre volte Santo, Bellezza e Verità assoluta. 

La giornata si è conclusa in una vicina trattoria dove, in un particolare clima di sincera amicizia ed allegria, si è svolta la consueta conviviale.

Nella giornata di sabato 15 aprile 2023 si è svolto il terzo incontro dell’anno delle Delegazioni Locali Roma San Giovanni e Roma San Marco che, nello spirito di condivisione e fraterna amicizia che anima le Consorelle e i Confratelli dell’Ordine, è consistito in un pellegrinaggio congiunto, sulle orme di San Benedetto, presso i suggestivi monasteri benedettini di Subiaco.  

L’incontro, organizzato dai Delegati Dama di Commenda con Placca Daniela Forniti e Grand’Ufficiale Marco Maria Frontoni, in armonia con i Priori delle Delegazioni Locali Commendatore Padre Pierre Paul O.M.V. e Commendatore Monsignor Silvano Rossi, ha visto una folta presenza di Cavalieri e Dame – tra i quali il Cancelliere della Luogotenenza per l’Italia Centrale, Grand’Ufficiale Stefano Petrillo, ed il Preside della Sezione Roma, Cavaliere di Gran Croce Lorenzo de Notaristefani – assieme ad Aspiranti ed Amici desiderosi di trascorrere una giornata, in clima di spiritualità e fraternità, nelle coinvolgenti atmosfere del Monastero di Santa Scolastica e del Monastero del Sacro Speco di San Benedetto.

Al loro arrivo, le Dame e i Cavalieri sono stati accolti da S.E.R. Dom Mauro Meacci O.S.B., Abate Ordinario di Subiaco, il quale ha prima illustrato la storia della presenza benedettina nella valle dell’Aniene e, successivamente, ha presieduto la Santa Messa.

Il Padre Abate, a conclusione dell’omelia inerente al Vangelo di Marco [16,9-15] proclamato durante la Santa Messa, ha augurato ad ognuno dei presenti che la celebrazione dell’Eucarestia, ossia la presenza di Gesù in mezzo a noi, sia ogniqualvolta una ricarica di energia spirituale che faccia comprendere ancor meglio il senso della dichiarazione di fede “Gesù vero Dio e vero uomo” e, di conseguenza, sia guida nella preghiera reciproca e nell’impegno per i giorni futuri.

Al termine della Celebrazione Eucaristica, le Dame e i Cavalieri, guidati da Dom Mariano Grosso, hanno visitato il Monastero di Santa Scolastica, il solo dei dodici monasteri voluti da San Benedetto che è sopravvissuto ai terremoti e alle distruzioni saracene ed unica presenza monastica a Subiaco fino alla fine del XII secolo.

Il complesso di edifici è caratterizzato da tre chiostri di epoche diverse: un chiostro rinascimentale del XVI secolo, un chiostro gotico del XIV secolo e un chiostro cosmatesco del XIII secolo. Completano il complesso il campanile del XII secolo e la chiesa attuale, del 1700, ultima di ben cinque chiese stratificatesi lungo i secoli.

Nel 1465 due chierici tedeschi, Pannartz e Sweynheym, impiantarono nel complesso monastico la prima tipografia italiana, arricchendo in tal modo la biblioteca già esistente di incunaboli e di libri di grande valore. 

Al termine della visita al Monastero di Santa Scolastica ci si è ritrovati nella Foresteria per l’incontro conviviale vissuto, come consueto, in un clima di serena fratellanza ed allegria. Nel pomeriggio le Dame e i Cavalieri hanno raggiunto il Monastero del Sacro Speco di San Benedetto. Ad accoglierli Dom Maurizio Vivera, Priore del Monastero, e Cecilia Trombetta, Cancelliere dell’Abbazia territoriale di Subiaco, la quale, grazie alle sue descrizioni straordinariamente dettagliate ed avvincenti, ha guidato il gruppo attraverso gli emozionanti ambienti del Monastero che si compone di due chiese sovrapposte e di molteplici cappelline che seguono l’andamento della parete di roccia a cui la struttura è addossata.

In particolare, la chiesa inferiore custodisce la grotta in cui San Benedetto trascorse i suoi tre anni di vita eremitica e rappresenta il cuore spirituale del Monastero. I cicli pittorici, del XIII e XIV secolo, sviluppano i temi della Passione di Cristo, della vita della Madonna e della vita di San Benedetto. Tra tutti risalta il più antico ritratto esistente di San Francesco di Assisi che raggiunse Subiaco nel 1223 al seguito del Cardinale Ugolino futuro Papa Gregorio IX. 

Nel tardo pomeriggio il gruppo ha fatto rientro a Roma dopo aver trascorso una giornata caratterizzata da un evidente e tangibile spirito di fratellanza.